Itinerari
Cascia, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo - Itinerari e luoghi dell`arte

Tipologia: Circuiti
Lunghezza: 58 Km
Difficoltà: In Automobile
Durata: Da 4 a 8 ore
Interessi: Storico - Artistico

Questo secondo itinerario parte da Cascia, ove è presente un consistente patrimonio artistico e per il quale si consiglia questo itinerario urbano che permette di scoprire e conoscere meglio la Chiesa di Sant’Agostino; la Basilica di Santa Rita e le Chiese di San Francesco, Santa Maria della Visitazione e Sant’Antonio Abate.

Partendo da Cascia, l’itinerario interessa Monteleone di Spoleto, Usigni, Poggiodomo, Roccatamburo, l’oratorio eremitico della Madonna della Stella e le grotte utilizzate dagli anacoreti almeno fin dal sec. VIII. Da Roccatamburo, attraverso il vasto e placido altipiano di Mucciafora, si raggiunge l’omonimo borgo, suggestivo per il suo secolare isolamento.

Da Cascia, passando ai piedi di Ocosce, l’itinerario attraversa il Ponte delle Ferriere e prosegue per Monteleone di Spoleto. Poco prima di salire al paese, dal bivio per Rescia si raggiunge la pieve longobarda di Santa Maria de Equo, o “del Piano”, al cui interno, affreschi cinquecenteschi raffigurano la Vergine in trono, Antonio Abate protettore del bestiame e difensore dal fuoco, Lucia protettrice della vista e Sebastiano difensore dalla peste nera. Qui, nel ‘300, visse l’eremita Gilberto o Liberto, illustre per lignaggio e santità, ritratto nella sacrestia (antico oratorio).

Nella rocca di Brufa, oggi Monteleone di Spoleto, edificata nell’880, i monaci benedettini fondarono la Chiesa di Santa Maria. Quando, nel 1280, la rocca fu ricostruita col nome di Mons Leonis i francescani fondarono un convento a ridosso della chiesa benedettina che dedicarono a San Francesco e alla Madonna Assunta. Verso la fine del ‘300 la chiesa venne divisa a metà, in altezza, da robuste volte e fu costruita una nuova facciata prospiciente la platea della rocca. L’antico portico, di cui restano tre mensole scolpite  fu chiuso da un muro con contrafforti. Il volume così guadagnato fu utilizzato come cimitero. Nella chiesa superiore, parallela all’unica navata, sull’ex-portico, si costruì una seconda navata. La chiesa inferiore fu dedicata ai SS. Antonio Abate e Antonio da Padova.

Il portale, opera di maestri lombardi, si compone di due sguanci a sei fasce sormontati da capitelli a foglie d’acanto. All’esterno, le stelle dell’empireo circondano il mistero cristico espresso dai simboli. Seguono agili tortili colonnine intercalate da insenature concave. Le ultime due fasce sono decorate a fogliami e motivi animali e vegetali riferiti a una complessa simbologia cristica.
Gli stipiti del portale poggiano su due leoni che portano cibo ai cuccioli: simboli di Cristo che dona il nutrimento della Parola e del Sangue. Sul capitello di sinistra, l’aquila ghibellina e il giglio guelfo ricordano le secolari lotte tra Papato e Impero. L’ogiva poggia su due leoni criniti.

Nella chiesa, sulla controfacciata di sinistra, la cantoria cinquecentesca. Lungo la parete sinistra della navata: statua lignea di Sant’Antonio Abate, protettore del bestiame e difensore dal fuoco. Resti di affresco degli inizi del ‘400: Madonna del Voto, o della Misericordia. Segue l’altare barocco che, in un’elaborata urna, custodisce i resti di San Felice. Sopra, tela secentesca con l’Assunta e sei santi. A destra, “Dormitio Mariae” (sec. XV). Sotto, Madonna della Quercia protettrice dalla peste (sec. XVI).
A fianco della finestra gotica della chiesa primitiva, resti di Crocifissione della fine del ‘300. Nel ‘500 vi fu sovrapposta una “Madonna del latte”. Segue, in alto, un ciclo di affreschi trecenteschi raffiguranti San Giorgio (o San Giuliano) a cavallo; Madonna in trono con Bambino tra Santa Caterina da Alessandria e la Maddalena con lunga chioma e cartiglio con la citazione evangelica «dimittentur multa peccata quoniam dilexit multum».
Nel registro inferiore: Madonna in trono con Bambino; Crocifissione del ‘400. A destra della porta che immette al chiostro, altare e pala con Madonna con Bambino tra i SS. Francesco da Paola e Gaetano da Thiene (scuola bolognese del ‘600). Seguono resti di affreschi del ‘400: forse, gli anacoreti Onofrio e Girolamo. La tela dell’Annunciazione, di Antonio Masucci (1723) proviene dalla Chiesa di San Nicola. Segue: tela di San Nicola da Bari, protettore di Monteleone di Spoleto, col miracolo della resurrezione dei bambini posti in salamoia. A fianco, altare di Sant’Antonio da Padova (1694). Sulla parete dell’arcone, San Leonardo.

Sull’altar maggiore, lo stemma a intarsio della famiglia De Rubeis. In alto a sinistra, sugli stalli del coro, tela della Sacra Famiglia e di rimpetto, sulla porta della sacrestia, affresco (distaccato) con Madonna, Bambino e San Rocco. Sull’arcone del presbiterio, Santo Stefano. Sull’arco tra le due navate, tabernacolo in pietra del ‘600. Sopra, due affreschi di “Madonne della Quercia”.
Sull’altare di fondo della navata destra, Crocifisso ligneo del ‘400, un tempo sull’altare maggiore. Sul secondo arco, San Ludovico vescovo francescano di Tolosa. Sulla parete destra: affresco quattrocentesco con Cristo Re e Sacerdote sospeso sul calice e il pane eucaristico. Affreschi del ‘500 con Madonna di Loreto e i SS. Giuseppe, Antonio da Padova e Claudio, protettore degli scalpellini.
Sulla controfacciata di destra, grande tela della Immacolata Concezione coi SS. Giovanni Battista, Giuseppe, Nicola da Bari e Anna. Murata nell’arco divisorio, acquasantiera con una Maddalena longobarda o romanica e il vaso dei profumi. In alto, sopra gli archi, tele del Salvatore e degli Apostoli (1666). Dopo il terremoto del 1703, il soffitto a capriate fu coperto da un contro-soffitto a cassettoni opera di Giuseppe Frigeri da Norcia (1760). Nella sacrestia, due pregevoli tele, una raffigurante l’Agonia nel Getsemani, l’altra l’Incoronazione di spine.

Alla chiesa inferiore si entra da una porta aperta nel chiostro. Accanto alla porta, arcosolio dipinto di sepolcro nobiliare del ‘300 con Maria in trono e Bambino tra i SS. Giovanni Battista e Stefano. Sulla parete d’accesso alla navata: Sant’Antonio Abate; Madonna del’400 di gusto senese con Bambino e giglio. Sulla parete destra della navata: Santa Caterina di Alessandria con figura di committente ebraica.
In un’edicola, la Madonna della Misericordia protegge il popolo di Monteleone di Spoleto. Seguono i SS. Giovanni Evangelista, Martino (o Giuliano); Caterina; una santa martire; Agostino con libro e pastorale. Sulla parete di fondo, dipinti della I metà del ‘400 di Jacopo da Leonessa: figura di francescano committente; Sant’Antonio da Padova e, sotto la finestra, zoppi, lebbrosi e malati che gli si affidano; sopra la finestra: l’Agnello. A destra: Sant’Antonio Abate e gli animali da lui protetti.
Sulla parete destra, affreschi del ‘300: i SS. Francesco e Pietro; Battesimo di Gesù; i SS. Paolo; Ludovico; Chiara d’Assisi. Quindi: Madonna del Latte. Annunciazione. Nel prosieguo della navata, un tempo adibita a cimitero, arcosolio del ‘300 con Madonna in trono e Bambino benedicente tra i SS. Francesco e Margherita regina di Scozia.

Nell’antico oratorio e cappella per le veglie funebri, in una nicchia: Cristo Giudice con la croce e gli strumenti della Passione. Sopra, angeli tibicini comandano ai morti di risorgere e venire a giudizio: «surgite mortui venite ad iudicium». A sinistra, Maria implora clemenza mostrando al Figlio il seno.
A destra, San Giovanni Battista. Sotto: morti sorgenti dagli avelli. A questo ambiente i fedeli accedevano dall’esterno attraverso la porta aperta sulla parete destra e da qui entravano in chiesa.

Da Monteleone di Spoleto seguendo la strada carrozzabile l’itinerario prosegue per Usigni e Poggiodomo. Nella rocca di Usigni, la Chiesa di San Salvatore fu eretta nel 1644 per la munificenza del cardinal Fausto Poli, nativo del luogo, che provvide anche ad ampliare la magione famigliare apponendo il suo stemma sul pozzo in pietra. Sul fregio mediano della facciata della Chiesa di San Salvatore, la scritta «Per la virtù della croce salvaci, Cristo Salvatore, tu che salvasti in mare Pietro».
L’interno della chiesa è a pianta unica con cappelle laterali. Il cardinale commissionò le cinque pale d’altare a Salvi Castellucci d’Arezzo, allievo di Pietro da Cortona assistito dai suoi allievi, tra cui Giovanni Maria Colombi. Su ognuna delle pale, le api della Casata de Barberini cui apparteneva papa Urbano VIII. Sulla pala del primo altare: i SS. Pietro e Paolo. Sulla pala del secondo: Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina, di Santa Castellucci.
Sull’altar maggiore: Trasfigurazione di G. M. Colombi. Sull’altare di destra: Trinità e i SS. Artemio, con corazza, Candida e Antonio da Padova. Le reliquie dei martiri Artemio e Candida, donate da Urbano VIII al card. Poli, furono trasferite in questa chiesa. Sull’ultimo altare: Crocifisso ligneo della scuola del Bernini tra i SS. Sebastiano e Antonio Abate. Nella piccola cappella a sinistra della porta d’ingresso: immagine di Santa Rita.

Da Usigni l’itinerario prosegue per Poggiodomo dove, nell’antica cinta muraria del castello, nel 1635 fu eretta la Chiesa di San Carlo Borromeo, a navata unica con altari barocchi del ‘600-‘700 donati dalle famiglie del luogo. Sulle tele che ornano gli altari: Natività, Visitazione, Tela del Rosario, l’incontro della Maddalena col Risorto, San Francesco riceve le stimmate, Anime purganti. Ai lati dell’altar maggiore: statue lignee dei SS. Macario, anacoreta e Rocco protettore dalla peste.
Nell’abside, tela della Deposizione proveniente dalla chiesa proveniente dall’antica chiesa rupestre extra-moenia di Santa Filomena, oggi in rovina. Le autorità ecclesiastiche diffusero su vasta scala il culto al Borromeo per imporre il “nuovo corso” della Controriforma inaugurato dal Concilio di Trento di cui il santo va annoverato tra i principali ideologi.

Nella parte alta dell’antico castello di Poggiodomo, la trecentesca Chiesa di San Pietro, sottoposta a vari rifacimenti e restaurata nel 1550, riccamente affrescata. Sulle vele: gli Evangelisti; sulle pareti: Maria Maddalena, la Vergine, San Pietro, San Giovanni Evangelista (inizi ‘700); nella navata, i SS. Bartolomeo, Antonio Abate, Madonna di Loreto, Marco, Antonio da Padova (inizi ‘600); sui pilastri, antico ritratto di Santa Rita da Cascia, San Gregorio Magno (1528); sul sottarco: Trinità, Deposizione, Resurrezione, SS. Pietro e Paolo; San Cristoforo in proporzioni gigantesche. Sul pilastro d’ingresso, San Sebastiano protettore dalla peste.

Lungo l’antica strada per Roccatamburo e Mucciafora, la cappella cimiteriale di Santa Maria delle Grazie affrescata con le figure dei SS. Pietro e Paolo e con scene del ciclo mariano dall’Annunciazione all’Assunzione.
A circa un chilometro da Roccatamburo, la Chiesa di Santa Maria, in origine pieve del Plebatus Tamboris e oggi cappella cimiteriale, con l’Annunciazione, l’Incoronazione di Maria e gli Apostoli affrescati nell’abside da Perino Cesarei (fine ‘500).

Prima di arrivare a Roccatamburo, dal cimitero l’itinerario prende il bivio per Mucciafora castello nel cui antico nome cova l’idea d’isolamento e inaccessibilità. Le antiche viuzze del paese s’irraggiano dalla Chiesa di San Bartolomeo, distrutta dal terremoto del 1703 e restaurata da don Mattia Amadio. L’umile sacerdote volle essere sepolto all’entrata e la lapide tombale prega i visitatori di schiacciare le ossa di Mattia Amodio che non amò abbastanza Dio. Mucciafora sorge su un vasto altopiano percorso dal vento e da mandrie erranti nel silenzio di verdi pascoli aprichi.

Tornati a Roccatamburo, si scende all`Eremo della Madonna della Stella e all’antico stanziamento anacoretico di Santa Croce risalente almeno al sec. VIII, quando dipendeva dal Monastero di San Benedetto in Faucibus (o in Vallibus) a sua volta soggetto all’Abbazia di San Pietro in Valle eretta nel 720. Nel 1308, eremiti agostiniani subentrarono ai benedettini.
Le cavità naturali della roccia furono adattate a celle anacoretiche conferendo alla ripida parete l’aspetto d’un colombario. Prossimo alle celle, un riparo naturale della roccia riadattato a oratorio fu dedicato alla Vergine.
Nel 1416, l’Oratorio di Santa Croce fu abbellito da un ciclo di affreschi. Da sinistra: San Benedetto col libro della Regula, Santa Lucia, Santa Caterina. Al centro, Vergine in trono con Bambino tra i SS. Paolo e Pietro; le ostie segnate con la croce che decorano il manto, interpretate come “stelle”, diedero origine, dal 1833, anno in cui l’affresco riemerse dalle macerie e dai rovi, al nome attuale dell’oratorio. Proseguendo: San Michele Arcangelo e il drago, Cristo Risorgente, o “del Sabato Santo”.
Recenti restauri hanno riportato alla luce affreschi anneriti da secolari bivacchi di pastori: San Paolo di Tebe, proto-eremita con le unghie dei piedi cresciute a dismisura, attributo medievale dell’eremita sovente assimilato al leggendario “uomo selvaggio” e Sant’Antonio Abate con ispido porcellino nero, o cinghiale.
Nella sacrestia, una Madonna sullo sfondo del cielo stellato ha visto di nuovo la luce.

Dall`Eremo della Madonna della Stella, risalendo a Roccatamburo, si può percorrere a ritroso la via per Monteleone di Spoleto o Cascia, oppure proseguire per Rocchetta e ridiscendere a Ponte di Cerreto di Spoleto.

Qui la Chiesa di Santa Maria Assunta, pieve romanica eretta nel 1210 sull’antica chiesa della rocca longobarda. Nel rosone, mediante il simbolismo numerico del nove e dei suoi multipli, i maestri lombardi adombrarono il mistero trinitario che opera la salvezza. I dieci archetti sostenuti dalla cariatide, allegoria della fede, simboleggiano l’osservanza dei comandamenti.
La chiesa, costruita con pianta ad modum crucis, racchiude affreschi del ‘400-‘500. Tra le tele, una Deposizione di ottima fattura della scuola di Daniele da Volterra.

Da Ponte, proseguendo per Borgo Cerreto, si può raggiungere Cascia e Norcia e/o in direzione ovest il castello di Vallo di Nera, l’Abbazia dei SS. Felice e Mauro e il castello di Scheggino. Proseguendo l’Abbazia di San Pietro in Valle e al terminedella valle, la Cascata delle Marmore.

 

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Dettaglio delle Tappe

1) Cascia
2) Monteleone di Spoleto
3) Chiesa ed ex-Convento di San Francesco
4) Usigni
5) Chiesa di San Salvatore
6) Poggiodomo
7) Chiesa di San Carlo Borromeo
8) Roccatamburo
9) Eremo della Madonna della Stella, già Eremo di Santa Croce
10) Ponte
11) Chiesa di Santa Maria Assunta


Allegati

1) Carta Turistica Cascia-Roccaporena.pdf.
2) Cascia, la Basilica di Santa Rita.pdf.
3) Cascia, la Chiesa di Sant'Agostino.pdf.
4) Cascia, la Chiesa di S. Maria della Visitazione.pdf.
5) Casica, la Chiesa di San Francesco.pdf.
6) Cascia, la Chiesa di Sant'Antonio Abate.pdf.
7) Monteleone di Spoleto.pdf.
8) Monteleone di Spoleto, la Chiesa di San Francesco.pdf.
9) La Biga di Monteleone di Spoleto.pdf.
10) Usigni, la Chiesa di S. Salvatore.pdf.
11) L'Eremo della Madonna della Stella.pdf.
12) Ponte, la Chiesa di Santa Maria Assunta.pdf.

Galleria forografica
Cascia - Valnerina
Cascia - Valnerina
Cascia - Valnerina
Cascia - Valnerina
Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto
Chiesa di San Francesco - Monteleone di Spoleto
Chiesa di San Francesco - Monteleone di Spoleto
La Navata della Chiesa di San Francesco - Monteleone di Spoleto
Chiesa di San Francesco - Monteleone di Spoleto
Usigni - Poggiodomo
Usigni - Poggiodomo
Usigni - Poggiodomo
Usigni - Poggiodomo
Chiesa di San Salvatore - Fraz. Usigni - Poggiodomo
Navata Chiesa di San Salvatore - Usigni - Poggiodomo
Madonna del Rosario - Salvi Castellucci d`Arezzo (1647-1654) - Chiesa di San Salvatore - Usigni
Incontro tra San Pietro e San Paolo - Chiesa di San Salvatore - Usigni - Poggiodomo
Poggiodomo
 Poggiodomo
 Poggiodomo
Chiesa di San Carlo Borromeo - Poggiodomo
La Navata della Chiesa di San Carlo Borromeo - Poggiodomo
 
L`altare della Chiesa di San Carlo Borromeo - Poggiodomo
La tela dell`altare della Chiesa di San Carlo Borromeo - Poggiodomo
 Roccatamburo
 Roccatamburo
Roccatamburo - Poggiodomo
Roccatamburo - Poggiodomo
Eremo della Madonna della Stella - Cerreto di Spoleto
Interno della Chiesa - Eremo della Madonna della Stella - Loc. Madonna della Stella - Cerreto di Spoleto
Particolare delle grotte eremitiche - Eremo della Madonna della Stella - Loc. Madonna della Stella - Cerreto di Spoleto
L`altare della Chiesa - Eremo della Madonna della Stella - Loc. Madonna della Stella - Cerreto di Spoleto
Ponte - Cerreto di Spoleto - Valnerina
Ponte - Particolare - Santa Anatolia
Ponte - Cerreto di Spoleto
Ponte - Cerreto di Spoleto - Valnerina
Chiesa di Santa Maria Assunta - Ponte - Cerreto di Spoleto
La Navata - La Chiesa di Santa Maria Assunta - Fraz. Ponte - Cerreto di Spoleto
La Deposizione - Daniele Volterra (XVII sec.) - Chiesa di Santa Maria Assunta - Ponte - Cerreto di Spoleto
La Madonna col Bambino - La Chiesa di Santa Maria Assunta - Fraz. Ponte - Cerreto di Spoleto
Per maggiori informazioni
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Piazza Garibaldi, 1
Tel.: 0743.71147
Fax: 0743.76630 
Email: info@lavalnerina.it
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