Itinerari
Norcia, Preci - itinerari e luoghi dell`arte in Valnerina

Tipologia: Circuiti
Lunghezza: 57 Km
Difficoltà: In Automobile
Durata: Da 4 a 8 ore
Interessi: Storico - Artistico

Questo itinerario inizia da Norcia e, per la Forca di Ancarano, raggiunge due importanti luoghi d’arte siti all’imbocco della Valle del Campiano: Ancarano e Campi. Inoltrandosi quindi nella Valle del Campiano, l’antica Valle Castoriana, raggiunge l’Abbazia benedettina di Sant’Eutizio e il castello di Preci. Da qui, tra gli splendidi panorami della Valle Oblita, prosegue alla volta di Roccanolfi, Poggio di Croce, Montebufo e Todiano.

La visita a Norcia inizia dal cuore della città: il monumento al santo in piazza San Benedetto. L’adiacente fortezza della “Castellina”, residenza dei governatori apostolici disegnata dal Vignola (1554-63) ospita la collezione archeologica Massenzi; il Museo Civico con mostra permanente dedicata alle necropoli dell’antica Nursia (sec. IV-I a.C.); il Museo Diocesano con opere d’arte sacra di grande interesse.

Accanto al Palazzo Comunale, la Basilica di San Benedetto eretta alla fine del ‘300 su un edificio romano dove, nel 480, nacquero Benedetto e Scolastica. Addossato alla basilica, il Portico delle Misure (1570) ex-mercato delle granaglie. A sinistra della “Castellina”, la Cattedrale di Santa Maria Argentea (1560).

Da visitare, inoltre: la Chiesa di San Lorenzo, tra le più antiche di Norcia; l’ex-Palazzo dei Cavalieri di Malta; la Chiesa della Madonna Addolorata; il Criptoportico romano, parte del forum (II metà del sec. I a.C.); la Chiesa di Santa Caterina; la trecentesca Chiesa di Sant’Agostino; l’Oratorio di Sant’Agostino Minore, o “Sant’Agostinuccio”; la Chiesa di Santa Maria degli Angeli; la Chiesa del Crocifisso; la trecentesca Chiesa di Sant’Antonio Abate; la coeva Chiesa di San Giovanni Battista; l’elegante Tempietto, opera di Vanni della Tuccia (1354); la Chiesa della Misericordia, o di Santa Rita; la ex-Chiesa di San Francesco al cui interno è custodita la gande pala con l’Incoronazione della Vergine di Jacopo Siculo (1539-1541).

Da Norcia, attraverso la Forca di Ancarano da cui si dipartiva un’antica via per il litorale adriatico, l’itinerario raggiunge il borgo di Sant’Angelo e la Chiesa di S. Maria Nuova di Ancarano, o dell’Annunziata, conosciuta anche come “Madonna Bianca”.
La chiesa fu costruita dopo l’abbandono della rocca di Castelfranco in cui era la chiesa benedettina di Santa Maria Vetere, semidistrutta dal terremoto del 1328. Santa Maria Nuova era a una sola navata. Alla fine del ‘400 fu costruito il portico tardo-gotico, la navata destra e il portico laterale a sei arcate. Verso il 1522 venne aggiunto alla facciata il portico a quattro arcate.

Nell’edicola, Madonna in trono tra i SS. Bernardino e Sebastiano, protettore dalla peste, della bottega degli Sparapane di Norcia. All’interno, sulla parete destra, due registri di affreschi: sopra, tra le scene della vita di Maria, dipinte da Antonio Sparapane (1476) notevole l’Annunciazione e la Presentazione.
Nel registro inferiore, affreschi di stile popolare, opera di Domenico da Leonessa, tra cui: Madonna con Bambino; Madonna del Latte; i SS. Francesco e Chiara; Amico, patrono dei boscaioli, col lupo al guinzaglio. In un’edicola, i SS. Sebastiano e Rocco, anch’egli protettore dalla peste nera la cui diffusione seguiva il percorso della vicina strada ad alto transito.
A destra del presbiterio, in un’edicola lignea scolpita dai Seneca di Piedivalle (1511) l’altorilievo della “Madonna Bianca” ispirata al Verrocchio e attribuita a Mino da Fiesole (1488).
Su un altare policromo opera dei Seneca, il maestoso Crocifisso ligneo di arte fiorentina degli inizi del ‘500, morente con nobile compostezza.

Sulla parete di sinistra, altare con statue lignee del ‘500 dei SS. Sebastiano e Rocco, reiterate espressioni dell’oscuro terrore che percorreva i secoli. Preghiere plasmate nella materia.
Nel 1855, durante l’epidemia di colera, un pio committente fece restaurare le immagini dei due santi per ridestarli dal lungo sopore.

Poco distante, seguendo la viabilità principale, sullo sfondo d’una gola montana, il castello di Campi, Campi Vecchio, sorveglia il piano con la sua ultima torre di guardia. Alla fine del ‘200 controllava due importanti vie di comunicazione: la Nursina, che da Spoleto e Norcia, percorreva la Valle Castoriana diretta a Visso e, verso sud, a Terni e alla Flaminia, e la via che dalle Forche Canapine raggiungeva la Salaria e l’Adriatico.

Della rocca si conserva l’imponente portale del ‘300 col tipico fontanile dei castelli della Valnerina. In alto, l’aereo loggiato cinquecentesco della Chiesa di Sant`Andrea patrono di Campi. Da lì lo sguardo spazia lontano fino alle alture dove spiccano tra il verde i castelli longobardi di Abeto e Todiano.
Sulla facciata, il santo patrono regge tra le mani la rocca affidata alle sue preghiere. Tra le pietre riutilizzate, un’epigrafe sepolcrale della gens Entedia (I sec. a.C.).

Il portale gotico immette nella chiesa a doppia navata con volte a vela poggianti su robusti pilastri e pavimento a lastre di pietra (schiazze). La primitiva chiesa era a una sola navata. Sulla parete destra, altare di Sant’Antonio da Padova; Madonna del Rosario del Carducci (1576). In fondo alla navata: statua lignea dell’apostolo pescatore. A capo della navata sinistra, tela della Crocifissione tra eleganti porticine dipinte sovrastate da reliquiari. La pregevole mostra lignea è datata 1596.
Sulla parete: pulpito ligneo del ‘500 dei Seneca di Piedivalle; altare del Crocifisso con la mesta immagine in cera dell’Addolorata; altare di San Carlo Borromeo (1584) con i SS. Benedetto da Norcia, Nicola di Bari, Lucia e Barbara.

Scesa la rampa di scale in pietra, dalla strada a destra si giunge alla piccola Chiesa di Santa Maria in Piazza fondata nel 1351, detta anche della Misericordia per l’annesso lazzaretto. Sul portale ogivale, l’Agnus Dei dell’Ordine benedettino. L’interno a tre navate è coperto da volte a botte supportate da sei pilastri. Sulla volta della navata centrale: storia di Gioacchino e Anna, genitori di Maria, ispirata ai vangeli apocrifi e storie della Vergine affrescate verso la metà del ‘400 con gusto tardo-gotico da Antonio Sparapane.
Sulla controfacciata, a destra e a sinistra della porta d’ingresso: Sant’Antonio Abate protettore del bestiame e Sant’Amico patrono dei boscaioli. In alto, la Madonna della Misericordia stende il suo manto sui castellani di Campi.

Ai piedi del colle ove sorge il castello di Campi, San Salvatore, chiesa extra mœnia del castello di Campi, racchiude un millennio di fede e di storia. La chiesa è composta da due corpi affiancati, ognuno col suo rosone. Il corpo più antico, a sinistra, fu costruito nel ‘300 sulla Pieve benedettina di Santa Maria, di cui si ha notizia dal 1115, fondata a sua volta su un edificio romano dell’antica civitas Campli.
Verso la metà del ‘400 venne aggiunto il corpo di destra. Un lungo spiovente unisce i due corpi. Il campanile fu eretto nel 1538 privo però dell’ardita guglia con palla di rame e banderuola prevista nel progetto originale inciso sul pavimento della navata destra.
Il portale di sinistra, del ‘300, reca l’Agnus Dei; quello di destra, con colonnine tortili, è del 1491.

L’interno è a due navate divise da 5 pilastri con pavimento a “schiazze” datato 1528. Entrando dal portale di sinistra, si passa sotto un imponente arcone ogivale affrescato nel 1451 con Annunciazione e Cristo in mandorla tra angeli musici; di fronte: Cristo in un serto.
L’iconostasi composta da tre archi poggianti su colonnine ottagone, fu aggiunta nel 1463 allo scopo di esibire un Crocifisso mèta di frequenti pellegrinaggi. Giovanni e Antonio Sparapane dipinsero l’Annunciazione, la Pietà, le Pie Donne al sepolcro e la Resurrezione e, negli archetti, gli Apostoli e la Madonna con Bambino. Nella parte inferiore, Nicolò da Siena affrescò la Madonna in trono; uno degli Sparapane, San Bernardino; Domenico da Leonessa affrescò la piccola volta di destra.
Tra gli artisti che dipinsero la parte posteriore dell’iconostasi, Giovanni Sparapane è l’autore del San Sebastiano (1486) e il figlio Antonio della grande lunetta con Incoronazione della Vergine (1480). Una scalinata in pietra sale alla parte superiore dell’iconostasi dove, in origine, era il grande Crocifisso ligneo addossato a uno sfondo con le figure di Maria e San Giovanni e angeli intenti a raccogliere il sangue (1446).

Sulla parete sinistra, Ultima Cena, forse di A. Sparapane. Sotto, Discesa agli inferi attribuita a Nicolò da Siena. Nella lunetta successiva, Maria tra i SS. Pietro e Paolo di pittore umbro del ‘300. Sulle volte: Girolamo, Ambrogio, Agostino e Gregorio dottori della Chiesa di A. Sparapane.
Tre gradini salgono al presbiterio dove, sopra la porta della sagrestia, la Madonna con Bambini tra i SS. Pietro e Paolo appartiene alla decorazione più antica.
Dietro l’altare: maestosa Crocifissione tra i SS. Benedetto e Scolastica di scuola riminese con reminiscenze giottesche (fine ‘300). Sulla vela: tondi con Cristo, Luca, Matteo e Giovanni. Tra gli affreschi dei pilastri: San Sebastiano (fine ‘400), Madonna del Latte, Madonna in trono con Bambino forse di A. Sparapane.

Sulla parete destra, in un nicchione, Madonna in trono con Bambino tra i SS. Pietro e Giovanni Evangelista; nella conchiglia: Natività; sopra: Annunciazione e Incoronazione della Vergine (affreschi del 1505). Presso l’entrata: monolitico fonte battesimale per immersione.

Proseguendo in direzione di Preci si raggiunge l’Abbazia di Sant`Eutizio, dedicata a un anacoreta del primo insediamento eremitico della Valnerina, uno dei più antichi d’Europa, inaugurato da Santo Spes († 517).

Quando l’abate Eutizio morì, nel 540, venne sepolto sotto l’altar maggiore dell’oratorio dedicato da Spes alla Madre di Dio.
Eutizio adottò, ancora fresca d’inchiostro, la Regola di Benedetto che aggregava gli anacoreti sparsi sul territorio sotto l’autorità d’un unico abate.
Era l’inizio della millenaria esperienza monastica destinata a forgiare il volto dell’Europa cristiana. Dal sec. X fino al 1259, l’Abbazia di Sant’Eutizio possedeva un vasto e ricco feudo che godeva dei privilegi concessi dal duca di Spoleto Trasmondo (989) rinnovati dagli imperatori Ottone III (996) e Corrado II.
I monaci infirmarii e il laboratorio farmaceutico dell’Abbazia diedero origine alla celebre scuola chirurgica di Preci.

I versi leonini sulla lunetta del portale commemorano la ristrutturazione della chiesa iniziata nel 1190 dall’abate Teodino I, opera portata a termine nel 1236 da Teodino II.
I simboli dei quattro evangelisti affiancano il rosone in stile romanico spoletino. L’unica navata è coperta da tetto a capriate. Nel presbiterio, cui si accede per una ripida scalinata: Crocifisso su tavola sgomata di Nicolò da Siena (metà del ‘400) e Crocifissione tra i SS. Spes ed Eutizio, tela di Cristoforo Roncalli detto “Pomarancio” (1602).

Il vicino castello di Preci, di fondazione longobarda, ospita le dimore patrizie di famosi chirurghi della Schola cui ricorrevano i grandi coronati d’Europa.

Tra gli edifici sacri: la trecentesca Chiesa di Santa Maria custodisce una tela con San Borromeo di Cristoforo Roncalli. Della ex-Chiesa di Santa Caterina, incorporata al Palazzo Comunale rimane il bel portale del ‘300. All’interno, Museo dedicato alla Scuola Chirurgica di Preci, parte dell’Ecomuseo della Valnerina ideato dal CEDRAV.
Extra mœnia, la Chiesa della Madonna della Peschiera prese il nome dagli allevamenti di trote.

Da Preci entriamo nella Valle Oblita alla volta di Roccanolfi, la longobarda Arx Anulphi, con l’abitato stretto nella cinta muraria. Della Chiesa di Sant’Andrea rimane l’abside romanica; all’interno, in una nicchia, Madonna tra i SS. Vito e Rocco (inizi ‘500).

Nel castello di Poggio di Croce, la trecentesca Chiesa dell’Annunziata custodisce la preziosa tavola fiorentina dell’Annunciazione dipinta da Giovanni del Biondo (1385). Dal portico della Chiesa di Sant’Egidio un gigantesco San Cristoforo del ‘400 promette protezione ai viandanti. All’interno: Sposalizio della Vergine e Natività di pittore umbro (inizi ‘500); sull’altar maggiore, Madonna con Bambino tra i SS. Egidio e Nicola di Bari di Jacopo Confortini da Firenze (1640) e, del ‘400, la statua lignea di Sant’Egidio.

Proseguendo in direzione della Valle Oblita, nell’antico castello di Montebufo circondato da folti querceti, il più alto della Valle Oblita (1016 m.), la Chiesa di San Leonardo mostra due portali ogivali della I metà del ‘400 sormontati dal giglio. Le volte a crociera delle due navate poggiano su un pilastro centrale. All’interno: altari lignei; tavola con Madonna e Bambino, degli inizi del ‘500, di uno degli Sparapane di Norcia. Tra le tele del ‘600-‘700, singolare quella delle Stimmate di San Francesco.
A sinistra, un altare coevo ai portali fu ricomposto e decorato da affreschi nel 1528. Degno di nota, il secentesco pulpito ligneo opera di artigiani locali. Il sommesso rodere dei tarli rende più mesto il silenzio del tempio.

Penultima tappa dell’itinerario è l’antico castello di Abeto, poi borgo settecentesco dai palazzetti patrizi, deriva il nome dall’originaria presenza dell’abete bianco dal tronco argenteo altissimo e diritto, troppo utile a carpentieri e falegnami per poter sopravvivere a lungo.
Nella Chiesa di San Martino, rimaneggiata con gusto neoclassico, meritano attenzione la cinquecentesca statua policroma del Battista; la tela della Decollazione del Battista (sec. XVII); la quattrocentesca tavola della Madonna della Neve di Neri di Bicci da Firenze; la tela della Madonna del Rosario di Matteo Rosselli (1641).
Sull’altar maggiore, Crocifissione tra i SS. Martino e Antonio Abate di pittore del ‘600. Memore d’epoche d’angoscia, la statua lignea policroma di San Rocco (1595) che la gente implorava di fermare la falce spietata del morbo. Nell’Oratorio della Confraternita della Trinità, Madonna e due angeli, appartenuti al polittico d’un eccellente pittore fiorentino attivo tra il ‘300-‘400.

Nel castello di Todiano, l’antica Arx Tuturani, la Chiesa di San Bartolomeo, in origine edificio romanico, custodisce varie opere d’arte tra cui una Crocifissione di Vincenzo Manenti (II metà del ‘600); l’Incoronazione di Maria di Simone Procacci (1618); Madonna e santi di Filippino Lippi e allievi (fine ‘400); la tela col Martirio di San Bartolomeo di Jacopo Confortini (II metà del ‘600). Addossata alle mura, presso la porta, la cinquecentesca Chiesa della Madonna della Porta con altare ligneo e Madonna con Bambino di gusto abruzzese.

Da Todiano, la strada conduce a Preci e a Norcia ove l’itinerario si conclude ripercorrendo a ritroso la Valle Castoriana.
 

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Dettaglio delle Tappe

1) Norcia
2) La Castellina
3) Basilica di San Benedetto
4) Cattedrale di Santa Maria Argentea
5) Chiesa della Madonna Bianca
6) Campi
7) Chiesa di San Salvatore
8) Abbazia di Sant`Eutizio
9) Preci
10) Chiesa di Santa Maria
11) Chiesa della Madonna della Peschiera
12) Roccanolfi
13) Poggio di Croce
14) Montebufo
15) Abeto
16) Chiesa di San Martino
17) Todiano


Allegati

1) Norcia e la Basilica di San Benedetto.pdf.
2) Ancarano, la Chiesa della Madonna Bianca.pdf.
3) Il Castello di Campi.pdf.
4) Campi, la Chiesa di San Salvatore.pdf.
5) Preci, l'Abbazia di Sant'Eutizio.pdf.
6) Il Castello di Preci.pdf.

Galleria forografica
Norcia - Valnerina
Norcia - Valnerina
Norcia - Valnerina
Piazza San Benedetto - Norcia
La Castellina - Norcia - Valnerina
La Castellina - Norcia - Valnerina
La Basilica di San Benedetto - Norcia
Navata - Basilica di San Benedetto - Norcia
Il rosone - Basilica di San Benedetto - Norcia
La cripta - Basilica di San Benedetto - Norcia
Cattedrale di Santa MAria Argentea - Norcia
La navata centrale - Cattedrale di Santa Maria Argentea - Norcia
L`organo - Cattedrale di Santa Maria Argentea - Norcia
La Madonna fra San Benedetto e Santa Scolastica - Chiesa di Santa Maria Argentea - Norcia
Chiesa della Madonna Bianca - Fraz. Ancarano - Norcia
Chiesa della Madonna Bianca - Ancarano - Norcia
Chiesa della Madonna Bianca - Ancarano - Norcia
Chiesa della Madonna Bianca - Ancarano - Norcia
Campi Alto - Norcia
Campi Basso - Norcia
Campi Alto - Norcia
Campi Alto - Norcia
Chiesa di San Salvatore - Campi - Norcia
Chiesa di San Salvatore - Fraz. Campi - Norcia
Chiesa di San Salvatore - Campi - Norcia
Chiesa di San Salvatore - Campi - Norcia
L`Abbazia di Sant`Eutizio - Piedivalle - Preci
L`Ingresso - Abbazia di Sant`Eutizio - Piedivalle - Preci
La Facciata  - Abbazia di Sant`Eutizio - Piedivalle - Preci
Il Rosone - Abbazia di Sant`Eutizio - Fraz. Piedivalle - Preci
Preci - Valnerina
Preci
Preci - Valnerina
Foto storica - H. Desplanques - Preci - Valnerina
Chiesa di Santa Maria della Pietà - Preci
La Navata - Chiesa di Santa Maria della Pietà - Preci
Altare laterale della Chiesa di Santa Maria della Pietà - Preci
La Madonna e il Bambino - Chiesa di Santa Maria della Pietà - Preci
 
Chiesa della Madonna della Peschiera - Borgo - Preci
Roccanolfi - Preci
Foto storica - H. Desplanques - Roccanolfi - Preci - Valnerina
Poggio di Croce - Preci
Poggio di Croce - Preci
Poggio di Croce - Preci
Abeto - Norcia - Valnerina
Abeto - Preci
La piazza e la fontana - Abeto - Preci
La Piazza e la Fontana - Abeto - Preci
Chiesa di San Martino - Abeto - Preci
Pittore del XVII sec., Crocifissione tra i santi Martino e Antonio Abate, Chiesa di San Martino, Abeto
Pittore del sec. XIX, Compianto, Chiesa di San Martino, Abeto, Preci
Todiano - Preci
Todiano - Preci
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