Itinerari
Norcia, la città di San Benedetto - Itinerari e luoghi dell`arte in Valnerina

Tipologia: Circuiti
Difficoltà: A piedi
Durata: Da 2 a 4 ore
Interessi: Storico - Artistico

All’interno delle mura cittadine, nel Medioevo, Norcia era divisa in otto quartieri, o “guaite” (dal longobardo wahta: “corpo di guardia”) le quali prendevano nome da ognuna delle otto porte della città. La suddivisione, semplificata in quattro “guaite”, è ancora in uso e molti nursini amano dichiarare con orgoglio la propria appartenenza.
Gli edifici storici della città furono devastati da violenti terremoti succedutisi nei secoli, in specie quelli del 1328, del 1703 e del 1859.


La piazza San Benedetto, cuore della città, almeno in parte corrispondeva al forum dell’antica Nursia, dal II secolo a.C. municipium romano, appartenente nel riordinamento augusteo alla regio sabina. Nel Medioevo, al centro della piazza vi era la fontana detta “del Leone”, oggi al suo posto si erge il monumento al santo patrono d’Europa, opera di Francesco Prizzi (1880). La dedica latina recita: «A Benedetto, fondatore e padre degli anacoreti d’Occidente. A colui che conservò le lettere, le arti e le scienze e diffuse l’agricoltura. Norcia, sua madre».

A sinistra del monumento, s’innalza il massiccio quadrilatero de "La Castellina, disegnata dal Vignola su commissione di papa Giulio III, dimora-fortezza eretta tra il 1554-63 per servire da residenza ai governatori apostolici. L’edificio, protetto da quattro torrioni con base a scarpata da cui vigilavano guardie còrse, e da bocche da fuoco sotto ogni finestra, fu costruito sull’antico Palazzo del Podestà e sull’antica Pieve alto-medievale di Santa Maria Argentea che, a tal fine, venne demolita. La “Castellina” divenne sede della Prefettura della Montagna di cui, nel 1580, facevano parte i comuni di Norcia, Cascia, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Montemartano, Montegallo, Arquata e Labro.
Oggi, La Castellina ospita la Collezione Massenzi ricca di reperti archeologici greci ed etruschi; il Museo Civico con una mostra permanente dedicata alle necropoli dell’antica Nursia (sec. IV-I a.C.) e il Museo Diocesano con una serie di opere d’arte sacra di grande interesse. Tra di esse, una Croce del sec. XI dipinta su tavola e Annunciazione in terracotta attribuita a Giovanni della Robbia (1510).

A destra del monumento, il Palazzo Comunale e la Basilica di San Benedetto. Il Palazzo Comunale venne eretto verso la fine del ‘400 sul Palazzo dei Consoli, o dei Priori, conservando le antiche arcate che con le possenti volte coprivano l’annona e la gabella. La facciata quattrocentesca, allineata al fronte del porticato, venne retrocessa nella posizione attuale dopo il terremoto del 1859 su progetto di Domenico Mollaioli da Perugia (1876). Per segnalare l’inesorabile chiusura serale delle porte della città, la campana della torre civica (1713) batteva cento rintocchi.
Nella Sala del Consiglio sono conservati gli stalli cinquecenteschi del Priore e dei Consoli della città. Nella settecentesca Cappella dei Priori, un prezioso reliquiario del 1450 in argento dorato, opera di Giovanni Antonio da Norcia, custodisce un dente di San Benedetto.

La Chiesa di San Benedetto, basilica dal 1966, fu eretta verso la fine del ‘300 sopra un oratorio paleocristiano insediato in un edificio romano del sec. I. Qui, secondo una tradizione risalente al sec. IX, nel 480 sarebbero nati i fratres gemini Benedetto e Scolastica. La chiesa e l’annesso monastero dipendevano dall’Abbazia di Sant’Eutizio di Preci.

Il portale gotico a colonnine supporta un’ogiva riccamente decorata a volute e motivi vegetali; nella lunetta, un gruppo scultoreo mostra la Madonna e il Bambino tra angeli adoranti. A sinistra e a destra dell’ogiva, in due nicchie, Santa Scolastica e San Benedetto. Gli anelli di ferro infissi nella parete servivano ad accogliere i ceri donati dai comuni il primo giorno di primavera, giorno della festa del santo. Il rosone a 16 raggi è inquadrato tra le figure degli Evangelisti. La pianta della chiesa è a croce latina con navata unica e transetto.
Nell’abside, un crocifisso ligneo del ‘600. Nel transetto sinistro, nel 1621, Filippo Napoletano (che si firmò con lo pseudonimo di “Filippo de Liagnio nursino”) dipinse la grande tela con l’incontro fra Benedetto e Totila, re dei Goti. Nella transetto di destra, grande tela di Vincenzo Manenti (1600-1674) con Madonna e Bambino tra Santo Spes, proto-eremita, e i SS. Eutizio fondatore del cenobitismo nursino e Scolastica fondatrice del cenobitismo femminile benedettino.
Nella navata, la tavola della Resurrezione dipinta da Lazzaro di Michelangelo Carducci (1560). Sulle pareti, una serie di tondi commemorano i più celebri fra i molti miracoli di cui la vita di Benedetto fu costellata.

Nella cripta, una absidiola con affreschi del ‘300 ricorda il luogo in cui avrebbero visto la luce i due santi fratelli, Benedetto e Scolastica. Lo slanciato campanile gotico, lesionato dal terremoto del 1703, fu demolito e sostituito da una torre più bassa. Verso il 1570 fu addossato alla parete esterna della chiesa il Portico delle Misure dove si teneva il mercato delle granaglie trasportandovi le unità di misura per cereali prima custodite nel Palazzo del Podestà.

Sul lato sinistro de La Castellina, la Pieve di Santa Maria Argentea, costruita nel 1560, cattedrale dal 1820. Secondo un’antica tradizione, San Feliciano vescovo di Foligno consacrò la primitiva pieve eretta sul tempio dedicato alla Fortuna prospiciente il forum.

Nella navata sinistra, sul primo altare, un crocifisso ligneo policromo carico di pathos opera dell’ascolano Giovanni Todesco (1494).
Tra gli affreschi, uno degli inizi del ‘500, opera del nursino Francesco Sparapane, traslato nella pieve nel 1641 raffigura la Madonna in trono con Bambini tra Benedetto in vesti abbaziali che sorregge tra le mani la città di Norcia e Scolastica con libro della Regula e giglio. Tra le tele degli altari, San Vincenzo Ferrer che assiste i malati (1756) del siciliano Giuseppe Paladini; Madonna e santi di Cristoforo Roncalli detto “Pomarancio” (1552-1626).
Nella Cappella della Madonna della Misericordia, notevole, per la bellezza architettonica, gli intarsi e i marmi policromi, l’altare scolpito dal fiammingo Francesco Duquesnoy (1641). Il campanile della pieve fu ricostruito dopo il terremoto del 1703.

Dalla Chiesa di Santa Maria Argentea, seguendo Via Carignano, si giunge alla Chiesa di San Lorenzo. Dedicata ai martiri Stefano e Lorenzo, la piccola chiesa a navata unica, una delle più antiche di Norcia, menzionata da Gregorio Magno, fu costruita su un edificio romano riutilizzando blocchi di spoglio ed epigrafi tra cui una proveniente dal sepolcro della gens Fadena, la base d’una statua dell’imperatore Adriano e un bassorilievo con maschera, animali e volute d’acanto.

Proseguendo per Via Legnano, che segue il circuito delle mura, si giunge all’ex-Palazzo dei Cavalieri di Malta, divenuto agli inizi del ‘700 sede degli Oratoriani di San Filippo Neri, e alla Chiesa della Madonna Addolorata, nel ‘300 dedicata a San Giacomo, ricostruita dopo il sisma del 1703 e da allora dedicata a San Filippo Neri.
Di rimpetto, addossato alla Porta Ascolana, il Criptoportico romano parte del forum (II metà del sec. I a.C.).

Proseguendo per Via Manzoni, annessa al seminario, la Chiesa di Santa Caterina con l’affresco absidale dell’Incoronazione della Vergine di Giovanni Battista da Norcia (inizi ‘600). Per la medesima via si raggiunge la Porta Orientale e, proseguendo per Via Vespasia Polla (nursina madre dell’imperatore Vespasiano) si arriva alla trecentesca Chiesa di Sant’Agostino.

Sulla facciata gotica della Chiesa di Sant`Agostino, si apre il bel portale ogivale a fasci di colonnine; nella lunetta, affresco con Madonna e santi (1388). Il rifacimento barocco dell’interno del tempio ha risparmiato alcuni degli antichi affreschi, tra i quali: sulla parete destra, Madonna con Bambino (sec. XIV); Madonna coi SS. Antonio e Claudio di Giovanni Battista da Norcia (1497); Madonna coi SS. Caterina, Antonio e Amico, protettore dei boscaioli, di Gaspare Angelucci di Mevale (1541). Sull’altar maggiore, Crocifisso ligneo del ‘500. Vanto della chiesa, la maestosa cantoria secentesca in noce.

Seguendo la Via Anicia si giunge a Piazza Palatina su cui si affaccia l’Oratorio di Sant’Agostino Minore, o “Sant’Agostinuccio”, sede della Confraternita agostiniana dei Cinturati. Lungo le pareti dell’aula, 59 stalli lignei del ‘600. Il pregevole soffitto ligneo fu intagliato e dipinto nella seconda metà del ‘500 da artisti nursini. Tra le sculture del soffitto i SS. Agostino e Monica, Nicola da Tolentino, Chiara da Montefalco e l’Immacolata.

Dalla Piazza Palatina, per Via Galileo, si raggiunge la Chiesa di Santa Maria degli Angeli
, costruita verso la metà del ‘400, oggetto di numerosi rifacimenti. All’interno, gli austeri stalli lignei del ‘500 decorati da festoni scolpiti con motivi vegetali e teste di putti.

Seguendo il circuito murario, dopo Porta Palatina si arriva alla Chiesa del Crocifisso, ex-priorato dell’ordine ospedaliero di Santo Spirito, ricostruita nel ‘700 e, per Via delle Vergini, si perviene alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, addossata alle mura, con annesso monastero femminile benedettino di cui si ha notizia almeno dal ‘300.  Per secoli, dinanzi a questa chiesa, il 17 di gennaio festa del santo, venivano benedetti gli animali e il bestiame tra cui i muli della locale corporazione dei “mulari” (societas mulionum). Il campanile del ‘700 sovrasta la cinta muraria.

Seguendo il circuito delle mura civiche, giungiamo alla Porta Valledonna e alla adiacente Chiesa di San Giovanni Battista, del ‘300, con facciata settecentesca e portale gotico aperto sulla fiancata. Dal fianco destro si accede all’interno della chiesa, a due navate divise da pilastri: notevole il soffitto ligneo della navata maggiore, attribuito al nursino Alessandro Bartoli (1713). Tra gli affreschi del presbiterio, Madonna con Bambino e santi opera di Giovanni e Antonio Sparapane da Norcia (1463-1468). Sulla parete destra della navata minore, l’altare della “Madonna della Palla” (così chiamata, forse, dall’ampio mantello, o pallium) opera di Giovanni Dalmata (1469) e l’affresco con la Vergine, il Bambino e San Sebastiano protettore dalla peste, opera di Giovanni Sparapane (metà ‘400).

Al lato della chiesa, l’elegante Tempietto, opera di Vanni della Tuccia (1354) un tempo edicola-santuario eretta forse dopo l’epidemia di peste della metà del ‘300, o in onore di San Feliciano, o edicola mariana. Unica a Norcia, nel suo genere, la complessa decorazione, con attardamenti stilistici d’ispirazione barbarica, composta da motivi vegetali, zoomorfi, antropomorfi, geometrici. All’interno, affresco del ‘300 raffigurante la Madonna con Bambino e santi.

Seguendo Via Gioberti, s’incrocia Corso Sertorio che collega la piazza centrale della città con la monumentale Porta Romana. Prendendo Via Dante si giunge a Piazza Garibaldi e alla Chiesa della Misericordia, o di Santa Rita, dalla facciata settecentesca. L’interno consiste in un’aula rettangolare con soffitto ligneo, un tempo adibita ad oratorio della Confraternita della Misericordia i cui confratelli gestivano un piccolo ospedale annesso all’oratorio, distribuivano pane ai poveri e, come ricorda il loro emblema scolpito sulla facciata, si dedicavano alla sepoltura dei morti.

Di rimpetto, la ex-Chiesa di San Francesco con l’antico convento, oggi sede dell’Archivio storico e della Biblioteca civica. I francescani s’insediarono in Norcia già nel 1265. Nel 1385 la primitiva chiesa francescana venne ricostruita e, in seguito a successivi terremoti, più volte restaurata. Il terremoto del 1859 causò il definitivo declino del complesso. Il portale gotico, opera di maestri lombardi, si apre sul nudo paramento murario della sobria facciata ed è sormontato da un arioso rosone. Sul fianco della chiesa si apre un portale laterale a fasci di colonnine.
All’interno, a navata unica, è custodita la splendida pala d’altare di Jacopo Siculo che raffigura l’Incoronazione della Vergine (1539-1541).

Sul fianco sinistro della chiesa di San Francesco, percorrendo Via Battisti si ritorna alla piazza centrale dove si conclude l’itinerario artistico ma non la visita a Norcia che dovrebbe continuare percorrendo l’ubertosa Piana di Santa Scolastica circondata da chiostre montane su cui veglia la possente mole del Monte Patino. In questa pianura esisteva una zona semi-acquitrinosa, “le marcite”, destinata fino a qualche decennio addietro alla produzione di un pregiatissimo fieno assai ricercato per l’alimentazione del bestiame.
Ma il verde manto erboso del Piano di Santa Scolastica cela altri tesori occulti nella terra feconda: vaste necropoli che, dall’età del ferro, abbracciano un arco temporale che approda all’epoca romana. Più di mille anni che, tuttavia, corrispondono solo ad alcuni capitoli della storia della uetusta Nursia: ritrovamenti di selci neolitiche presso le sorgenti del Torbidone, spostano la presenza umana sul territorio di almeno tre millenni prima dell’età del ferro

 

Photogallery: Norcia e il suo territorio - La Basilica di San Benedetto - Norcia in bianco e nero - Norica, il Piano di Santa Scolastica

Videogallery: Norcia e il suo territorio - Tra passato e presente, Norcia e il suo territorio

Escursioni e passeggiate per gli appassionati del Trekking: Alla Madonna delle Grazie - Il Piano di Santa Scolastica - La campagna disegnata dall`uomo - La Grotta di Monte Patino - Alle Marcite

 


Dettaglio delle Tappe

1) Norcia
2) La Castellina
3) Circuito Museale Urbano di Norcia
4) Palazzo Comunale
5) Basilica di San Benedetto
6) Cattedrale di Santa Maria Argentea
7) Chiesa di San Lorenzo
8) Palazzo dei Cavalieri di Malta
9) Chiesa dell`Addolorata
10) Il Criptoportico
11) Chiesa di Santa Caterina
12) Chiesa di Sant`Agostino
13) Chiesa di Sant`Agostinuccio
14) Chiesa di Santa Maria degli Angeli
15) Chiesa del Crocifisso
16) Chiesa e Monastero di Sant`Antonio
17) Chiesa di San Giovanni
18) Il Tempietto
19) Chiesa della Misericordia o di Santa Rita
20) Ex Chiesa di San Francesco
21) Biblioteca San Benedetto


Allegati

1) Norcia e la Basilica di San Benedetto.pdf.

Galleria forografica
Norcia - Valnerina
Norcia - Valnerina
Norcia - Valnerina
Piazza San Benedetto - Norcia
La Castellina - Norcia - Valnerina
La Castellina - Norcia - Valnerina
La Castellina - Norcia
Cortile Interno - La Castellina - Norcia
Bacheca espositiva - La Castellina - Norcia
Il Criptoportico - Norcia
La Basilica di San Benedetto - Norcia
Navata - Basilica di San Benedetto - Norcia
Il rosone - Basilica di San Benedetto - Norcia
La cripta - Basilica di San Benedetto - Norcia
Cattedrale di Santa MAria Argentea - Norcia
La navata centrale - Cattedrale di Santa Maria Argentea - Norcia
L`organo - Cattedrale di Santa Maria Argentea - Norcia
La Madonna fra San Benedetto e Santa Scolastica - Chiesa di Santa Maria Argentea - Norcia
Chiesa dell`Addolorata - Norcia
Il Criptoportico - Norcia
Il Criptoportico - Norcia
Il Criptoportico - Norcia
Il Criptoportico - Norcia
Madonna del Latte con i SS. Antonio e Claudio - Giovanni Battista da Norcia, 1497 - Chiesa di Sant`Agostino - Norcia
Sant`Antonio particolare - Madonna del Latte con i SS. Antonio e Claudio - Giovanni Battista da Norcia, 1497 - Chiesa di Sant`Agostino - Norcia
San Rocco e San Sebastiano - Chiesa di Sant`Agostino - Norcia
Chiesa del Crocifisso - Norcia - Valnerina
Chiesa del Crocifisso - Norcia - Valnerina
Chiesa e Monastero di Sant`Antonio - Norcia - Vanerina
Chiesa e Monastero di Sant`Antonio - Norcia - Vanerina
Il Tempietto - Norcia
Jacopo Siculo (1539-1541), Incoronazione della Vergine, Auditorium di San Francesco
Per maggiori informazioni
Ufficio informazioni di Cascia
Piazza Garibaldi, 1
Tel.: 0743.71147
Fax: 0743.76630 
Email: info@lavalnerina.it
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